In generale quando si parla di filetto ci si si riferisce alla porzione lombo-sacrale, una regione del corpo dell'animale piuttosto ristretta. Proprio per la sua ricercatezza e per le dimensioni fisicamente ridotte ris...
In generale quando si parla di filetto ci si si riferisce alla porzione lombo-sacrale, una regione del corpo dell’animale piuttosto ristretta. Proprio per la sua ricercatezza e per le dimensioni fisicamente ridotte risulta un taglio piuttosto costoso che ha però in parallelo ottimi valori nutrizionali.
Il filetto è infatti prevalentemente costituito da muscolo (che garantisce un elevato apporto proteico) e solo in misura molto minore da grassi. I carboidrati sono invece virtualmente assenti mentre il contenuto vitaminico si allinea a quello di altri tagli di carne di manzo.
Rispetto a porzioni dell’animale considerate meno “pregiate” inoltre il filetto è in generale discretamente digeribile ed è sicuramente una materia prima molto versatile. La tradizione italiana infatti lo rende protagonista nella celeberrima fiorentina (alias T-bone anglosassone), in cotture arrosto, alla griglia e perché no anche fritture. Il filetto è inoltre il taglio per antonomasia lasciato “al sangue” e più in generale con una cottura che si presta benissimo a preferenze personali.
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